Se escludiamo Gran Bretagna ed Irlanda, negli anni 60 il golf in Europa non era per nulla popolare. Giocavano a golf circa 60.000 persone e solamente in Svezia i numeri erano sensibilmente più interessanti del resto dell’Europa. In Italia in quei tempi c’erano una ventina di campi, i tesserati non arrivavano a 3.000 e la nostra quota rispetto al totale dell’Europa continentale era del 4%.

la distribuzione dei tesserati nel 1960
la distribuzione dei tesserati – 1960

L’epopea del golf europeo

Nella decade che va dal 1960 al 1970 il golf progredì in quasi tutte le nazioni europee ma si trattò di una crescita piuttosto lenta e senza numeri eclatanti. Nel 1970 i golfisti europei erano meno di 150.000, in Italia circa 7.000.

Grazie alle prime immagini dei grandi tornei mostrati in televisione nei dieci anni dal 1970 al 1980 il golf europeo triplicò il numero dei giocatori con aumenti piuttosto generalizzati e costanti se escludiamo il primo boom della Svezia che sarà la prima nazione dell’Europa continentale a raggiungere i 100.000 giocatori. In Italia i giocatori raddoppiarono passando da 7.000 a 13.000. In quegli anni l’Italia rappresentava circa il 4% dei tesserati totali.

Gli anni ruggenti

Il boom economico aumentò anche la popolarità del golf che iniziò a dilagare in quasi tutta Europa e nella decade che va dal 1980 al 1990 i giocatori triplicarono nuovamente ma su una base decisamente più importante della decade precedente. In Svezia il golf ruppe tutte le barriere sociali e diventò uno sport di massa ma anche in altre nazioni, quali Germania e Francia, questo sport iniziò ad uscire dai propri confini elitari raggiungendo una massa sempre più importante di giocatori in ogni ceto sociale. Anche in Italia si registrò una crescita, ma rimase vincolata dai criteri di accesso di stampo esclusivo. Non riuscendo a raggiungere il ceto medio, il divario fra paesi numericamente analoghi, quali Germania e Francia, iniziò ad essere sensibile. Il nostro contributo alla crescita del golf rimase ancorato ad un modesto 4%.

la distribuzione dei tesserati – 1990

Nei dieci anni che vanno dal 1990 al 2000, i golfisti dell’Europa continentale ruppero la barriera del milione di giocatori con grandi incrementi in Svezia, Germania e Francia. Grazie all’esplosione dei campi da golf turistici anche la Spagna conobbe un periodo di grande popolarità del golf grazie anche alle imprese dell’immenso Severiano Ballesteros. In Italia ci fu una crescita di giocatori molto inferiore a quella degli altri paesi europei, i golfisti raggiunsero la quota di 60.000 ma la percentuale di tesserati rispetto al totale europeo scese dal 4% al 3%. Erano gli anni dei grandi risultati di Costantino Rocca le cui splendide vittorie vennero poco sfruttate a livello mediatico con il risultato di deprimere la velocità di crescita del golf italiano.

Il fenomeno Tiger Woods

Dal 2000 al 2010 parlare di golf significava parlare del fenomeno Tiger Woods la cui devastante popolarità portò ad un enorme interesse verso il golf sostenendo la crescita mondiale dei giocatori. In quegli anni, in cui ogni testata giornalistica descriveva il fenomeno Tiger sotto ogni punto di vista, proseguì la crescita del golf europeo che raggiunse la quota di 3 milioni di giocatori. In Germania, Francia, Olanda e Spagna il golf visse un periodo di grande espansione e popolarità mentre in un mercato decisamente maturo quale la Svezia si iniziarono a vedere i primi segnali della fine dell’espansione che si era manifestata nei 20 anni precedenti. L’Italia superò la barriera dei 100.000 giocatori nel 2009 ma la quota di tesserati a livello europeo non cambiò e rimase sempre ferma al 3%.

la distribuzione dei tesserati – 2010

Nel dieci anni dal 2010 al 2020 il golf ha smesso di crescere ed in alcuni mercati, quali Svezia e Spagna, il numero di golfisti è diminuito sensibilmente (analoga decrescita si è registrata in Gran Bretagna ed Irlanda). Soltanto in Germania, Olanda e Svizzera i golfisti continuano ad alimentare la crescita seppur con percentuali decisamente inferiori rispetto al passato. In Italia purtroppo la tendenza si è invertita segnando una perdita del 10% dei giocatori con un trend negativo che dura ormai dal 2012.

la distribuzione dei tesserati nell’Europa continentale 1960 – 2020

Nemmeno le vittorie di Francesco Molinari hanno portato ossigeno al nostro movimento golfistico che, ad oggi, contribuisce al totale dei tesserati dell’Europa continentale con un malinconico 3%.

By Maurizio De Vito Piscicelli

Export Manager, per oltre un decennio, in una multinazionale attiva nella commercializzazione di bevande alcoliche e non alcoliche. Il golf è nel mio DNA avendo fatto parte del Consiglio Direttivo del Golf Club Bologna di cui sono stato anche Presidente della Commissione Sportiva. Dal 1992 al 1996 sono stato eletto Presidente del Comitato Provinciale di Bologna per la Federazione Italiana Golf per conto della quale ho seguito la nascita e la promozione di nuovi impianti golfistici nella Provincia di Bologna. Dal 1996 svolgo attività di consulenza per il settore del golf.

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